mercoledì 28 novembre 2012

Questioni di idrogeologia e buon senso


Non serve essere un Geologo o avere uno Studio Geologico, per capire certe cose, ve lo dico subito.
Premessa doverosa: le foto non sono il mio forte. Pensandoci bene ho seri problemi con tutte le arti grafiche, ma non è questo il momento, nè il luogo (si dice così, no?! Ndr), per parlarne.
Proverò allora a spiegare quello che succede.
Foto 1 - Idrogeologia e buonsenso
Siamo a Montevile, ridente zona residenziale collinare, che collega i rilievi di Perugia, con la sottostante piana del Tevere, verso Ponte S. Giovanni.
Quello che si sta verificando è un, fortunatamente limitato, esempio delle tipiche problematiche idrogeologiche a cui l'Umbria e tutta Italia in genere sono ordinariamente sottoposte.
Stamattina piove: non troppo e nemmeno troppo poco. Dai dati meteo, all'ora del mio passaggio (e quindi dello scatto) dovrebbero essere caduti, cumulati, circa 5mm d'acqua (in tre ore).
La strada come si vede nelle foto (almeno me lo auguro. ndr) è in buona pendenza, facciamo circa 20° massimo, incatramata, dotata di una cunetta laterale. Qui sta il principale dei problemi: ossia, il primo, diciamo così. Infatti la cunetta è poco profonda, le acque meteoriche, che in condizioni morfologiche come quelle accennate, ruscellano con facilità, l'hanno riempita completamente (foto1). A questo si aggiunge, problema di primo piano, che la cunetta è piena di detriti, lì trasportati dalle precipitazioni stesse, e frutto di anni ed anni di incuria e mancata manutenzione. Prima soluzione, dunque, approfondimento della cunetta (di una decina di centimetri, non di più, per dire. ndr) e poi, soprattutto, manutenzione continua e periodica. E per "periodica" intendo non una volta all'anno, ma una volta alla settimana, o almeno dopo ogni evento piovoso importante.
Foto 2 - Idrogeologia e buonsenso
Secondo questione riguarda la foto2: qui la problematica è a monte (e non perché le acque è da lì che vengono. ndr), la questione riguarda la progettazione. La strada infatti, nel suo tracciato discendente, fa un secco tornante verso destra. Come non progettare di intubare la cunetta e permette all'acqua di fluire sottostrada? E invece no: le acque scendono e più o meno in corrispondenza della curva (anzi poco prima: come presumibile infatti, è là che si è assommata la gran quantità di detriti. ndr), attraversano, allagandola, tutta la carreggiata, portandosi dietro ogni cosa (foto3 e foto4). Le ruote della automobili faticano a far grip, e tra poche ore se non smette di piovere la strada sarà impraticabile, come poco più di una settimana fa (quando è accaduto un evento analogo. ndr). L'aspetto più curioso, è che in realtà dopo il tornante la cunetta continua, dall'altro lato a valle, ma senza esser collegata allo strappo di monte: la soluzione, non sarebbe nemmeno da aggiungerla, ma basterebbe far passare cinque metri di tubo in pvc sotto la carreggiata e collegare i due tratti dell' "opera di smaltimento acque", o per lo meno, far continuare la cunetta anche intorno al raggio del tornante.
Foto 4 - Idrogeologia e buonsenso
Detto ciò, per dire due cose. Per primo, che la geologia (s.l.), come la fisica e la chimica e la matematica, è intorno a noi, e riguarda cose anche stupide: non stiamo parlando infatti di situazioni paradossali o problemi giganteschi con soluzioni faraoniche; si tratta semplicemente di una strada che faccio per andare al lavoro, esattamente una come le vostre. In secondo, ed è la vera questione, riguarda 'sto Paese, bellissimo ed amatissimo, ma amministrato e gestito da emerite teste di cazzo. E' banale dirlo, ma noi siamo campioni del mondo di prevenzione postuma, che in quanto ossimoro, non serve a niente. Tutte le volte che succede qualche evento naturale, si invocano grandi opere, benedizioni, Maya, malgoverni e invettive, promesse e promossi: tutte cose che sembrano distanti anni luce dal concreto, ma che "risolverebbero i problemi, se solo ci fossero i fondi". Senza aprire un folle dibattito su dove reperirli quei fondi, vorrei dire che certe volte (e sottolineo "certe volte") basterebbe gestitre bene e sistemare quello che già c'è, senza sperperi di denaro e senza cassandrismi dell'ultimissima ora (anzi "certe volte", anche più tardi. ndr).
Foto 3 - Idrogeologia e buonsenso
Ma in questo paese, che allieta i sensi con le sue bellezze, dimentica troppo spesso di soddisfare il "senso pratico"...e certe volte anche quello "di colpa", per dire.

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