lunedì 28 maggio 2012

Pozzi per uso domestico

La Geologia a Perugia - e a Bastia Umbra - funziona così. Sempre nell'ambito delle questione "i compensi devono essere decorosi", ecco un problema che riguarda i pozzi per acqua, uso domestico.
50 euro
Una responsabile di un settore di un comune della provincia di Perugia (si dice il peccato e non il peccatore, e nemmeno l'ambasciatore, che non porta pena, e via dicendo...), mi ha raccontato un storia - al di fuori dell'ambiente e del tempo, di lavoro.
Qualche giorno fa, questo funzionario, si è visto arrivare un nostro collega, geologo, nel suo ufficio (pubblico). L'amicofrizz - il geologo, intendo - tutto trafelato, mentre chiedeva lumi sulle procedure interne all'ente (prassi buona e giusta, per permettere uno svolgimento fluido e compartecipe delle istanze), ha chiesto al tecnico comunale - senza nemmeno vergognarsi troppo - qual era, a suo avviso, il giusto onorario da chiedere al cliente per la sua prestazione professionale, per una pratica di escavazione pozzo ad uso domestico
Non stupitevi: so bene che sembra assurdo chiedere una domanda del genere ad un dipendente di un ente pubblico (anziché, magari, fare una chiamata all'Ordine d'appartenenza o informarsi tramite qualche collega), ma il bello deve ancora venire. Il tecnico comunale, ha traccheggiato un po' prima di rispondere, cercando di far capire allo sprovveduto - ma sarebbe meglio disadattato - collega (anche se collega di uno in quel modo, non mi ci sento per niente), che lui non era proprio la persona più adatta per rispondere a quella domanda, non era quello il suo ruolo. Ma niente, il geologodeimieistivali ha incalzato, avanzando la straordinaria proposta: 50 euro vanno bene??? Lo scrivo a lettere, se non fosse chiaro: cinquanta euro!! No dico, capite di cosa stiamo parlando? Possiamo ragionare in termine di compensi, o la questione si sta spostando completamente sul decoro, sulla dignità e sul rispetto, personale e professionale?
Tutti voi sanno benissimo - parlo per i geologi, veri - quanto siano impegnative le pratiche per le escavazioni di pozzi: per chi non è geologo, vi basti sapere, che praticamente sono le uniche in cui il geologo deve fare tutto da solo. Dalla presentazione del progetto e richiesta di concessione, fino al "fine lavori". Comprese direzione di cantiere, cartelli, relazioni con la ditta esecutrice e via discorrendo. Consapevole che non si tratta di un'operazione a cuore aperto, e nemmeno di un'opera dalle grandi responsabilità - più tempo che speculazioni intellettuali -, la domanda che vi faccio e mi faccio è questa: quanto chiede un geometra per una pratica edilizia di un recinzione? (la prendo come esempio, perché le tipologie d' "impegno professionale", chiamiamolo così, sono assolutamente paragonabili.) Mi do anche la risposta (stile Marzullo): non credo 50 euro!
Qui non si tratta di falsare il mercato, quello può riguardare chi fa lavori a un terzo del valore, alla metà: in questo caso, con quel mercato proprio non c'entra niente. Allora, adesso mi chiedo: come si può continuare così? Come possiamo difendere una professione bellissima, ma praticata da ormai troppi disadattati del genere? E notate che uso e voglio usare il termine disadattato per definire (da vocabolario Treccani) "in psicologia sociale e in pedagogia,  persona che non ha avuto la capacità o la possibilità di compiere il normale processo di adattamento all’ambiente socioculturale che la circonda". Qui la preparazione e la competenza tecnica, così come la crisi e la concorrenza o il mercato, non sono nemmeno da tirare in ballo.Qui la questione gira tutta intorno a quel decoro - ripeto personale e professionale - che rappresenta l'etica e la morale della nostra professione, e che (esperienza mia) vedo sempre più mancare in tanti, diciamo così, colleghi. La palla è tutta nelle nostre mani, perché quei 50 euro non rappresentano la violazione di una legge (tutt'altro, non essendoci minimi, poteva chiederne anche 5), sono il segno evidente di un degrado che il mondo dei geologi - almeno liberi professionisti - sta subendo. Sono il cartello, per me, della direzione sbagliata verso cui ci stiamo spostando: sempre più interessati ad accaparrare, ad essere "assipigigliatutto",  a svenderci in nome di chissà cosa, piuttosto che a fare bene il nostro mestiere.
Spero di sbagliarmi, ma...

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